Il Secolo XIX, 08 febbraio 2023
L’AD di Netalia Michele Zunino intervistato sull’attacco ransomware di inizio febbraio. Tra trascurare i rischi e sovrastimarli, meglio la strada della prudenza. Tanto più che la cybersicurezza è alla portata di tutti, PMI incluse: basta affidarsi a operatori solidi e specializzati.
Molto rumore per nulla è la citazione che viene subito alla mente.
Uscendo dalla letteratura e parafrasando l’arcinota massima di Peter Drucker, potremmo aggiungere: la cultura mangia la tecnologia a colazione. Ovvero: le tecnologie esistono e si possono acquistare in qualunque momento, ma solo considerare la gestione del rischio come una priorità strategica può ridurre al minimo, se non eliminare, le incognite legate alla sicurezza informatica.
“Le piccole aziende pensano che nessuno le colpirà. Ma questi attacchi sono indiscriminati.”
In un articolo de Il Secolo XIX a firma di Francesco Margiocco, emerge da più parti come la protezione delle informazioni telematiche sia infatti un tema strutturale per le imprese di qualunque dimensione, di cui occuparsi in ottica di lungo termine.
Negli ultimi giorni se ne è parlato moltissimo: un’onda mediatica provocata da un attacco ransomware su scala globale che si è poi rivelato molto meno bellicoso di quanto temuto. Ma non è sulla scorta della notizia del giorno che le aziende pubbliche e private dovrebbero occuparsi seriamente di cybersecurity: servono operatori altamente affidabili che mettano a disposizione di tutti architetture solide, compliant e facilmente integrabili.
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